Anno 5 - N. 15/ 2006


Cento anni fa il Premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina a Camillo Golgi

L’anatomia patologica del sistema nervoso entrò nella sua fase moderna con Golgi, il quale descrisse per primo le lesioni istologiche della corea e dell’idrofobia

di Redazionale



Camillo Golgi nel suo laboratorio di Pavia


Si celebra quest’anno il centenario del conferimento del Premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina al medico e biologo Camillo Golgi, che assieme allo spagnolo Santiago Ramón y Cajal, ebbe il grande merito di evidenziare la morfologia e quindi creare la base anatomica della funzione della cellula nervosa, il neurone.
Camillo Golgi (Corteno, oggi Corteno Golgi, 1844 – Pavia 1926) fu all’Università di Pavia allievo del grande Fisiologo Giulio Bizzozero al quale si deve la scoperta del terzo elemento figurato del sangue, la piastrina, nonché di Cesare Lombroso con il quale si laureò.
Le ricerche di Golgi sul sistema nervoso, iniziarono all’Ospizio degli Incurabili di Abbiategrasso per poi continuare all’Università di Pavia ove egli ebbe la cattedra prima di Anatomia e poi di Patologia generale. Negli studi sul sistema nervoso centrale e sul midollo, impiegando la celebre “reazione nera” che utilizzava il nitrato di cromo e di argento, egli poté evidenziare al microscopio le cellule nervose multipolari e dimostrò l’interconnessione di queste attraverso l’assone e le fini arborizzazioni, che oggi si definiscono cellule di Golgi (Sulla fina anatomia degli organi centrali del sistema nervoso. Milano, Hoepli, 1886).
La morfologia e l’intreccio di tali formazioni permetteva di spiegare le funzioni del sistema nervoso centrale e del midollo. Le ricerche di Golgi e quelle complementari di Ramón y Cajal furono riconosciute dal mondo scientifico e consacrate dal Nobel per la loro originalità.
Gli studi di Golgi sul sistema nervoso centrale hanno costituito la base razionale di quelli di neurofisiologia che in quegli anni prendevano avvio con nomi quali Sherrington, Hitzig, Seppilli e Starling. Golgi propose inoltre per primo il nome di “endotelioma” a quella varietà di tumori che definì come meningiomi, i tumori della dura madre (1869).
Durante quel periodo la Scuola medica pavese fu antesignana, per merito di Golgi, negli studi isto-embriologici con nomi quali Antonio Pensa, allievo diretto del Maestro, istologo di fama internazionale. Parimenti a Golgi si deve la scoperta della struttura intracellulare chiamata appunto “organo di Golgi”.
L’anatomia patologica del sistema nervoso entrò nella sua fase moderna con Golgi, il quale descrisse per primo le lesioni istologiche della corea e dell’idrofobia. Egli creò a Pavia una scuola di neuropatologi illustri quali Marchi, Mondino, Colella, Sala, Rossi.
Quale Patologo generale, in collaborazione con i Clinici, Golgi studiò accuratamente lo sviluppo del parassita malarico nelle sue relazioni con la febbre terzana aprendo la strada alle scoperte di Monti (Pavia), Celli e Grassi (Sull’infezione malarica. Arch. Sc. Med., Torino, 10, 109-135, 1886).
Uomo di vasta cultura umanistica oltre che scientifica, studioso di storia della medicina, Camillo Golgi è ricordato anche per la bellissima Relazione tenuta a Padova nel 1909 alla Società Italiana di Scienze sulla Scuola Pitagorica di Alcmeone di Crotone, quale anticipatore della dottrina ippocratica. Come molti degli uomini di grande ingegno e di cultura Camillo Golgi fu uomo di grande semplicità.
Quando nel 1925 il Re Vittorio Emanuele III visitò l’Alma Mater ticinensis, Golgi, senatore del regno, malato ed impossibilitato a muoversi, si era fatto mettere in poltrona sulla terrazza semicircolare di casa sua, posta all’inizio della Strada Nuova ove ha sede l’Università. Quando il Re passò davanti alla casa fece arrestare la macchina, si levò in piedi e sull’attenti salutò militarmente il grande Scienziato, attestandogli così l’ammirazione e la riconoscenza di tutta la Nazione.
Cose di altri tempi.