Anno 3 - N. 7 / 2004


BIBLIOGRAFIA - NOTE AUTORI

di 




Il dolore e la coscienza
1) Fra gli eventi mentali il più elusivo e misterioso è la coscienza. Che cosa intendiamo per “coscienza”? Alberto Oliviero in Esplorare la mente (1999) definisce la coscienza come quello “stato mentale in cui si è consapevoli, consci: di conseguenza la coscienza implica un insieme di stati mentali e funzioni psicologiche di cui si può essere consapevoli […]. La pienezza della coscienza, in base alle interpretazioni neurofisiologiche, coincidono con gli stati di vigilanza”. Avanzino nel suo The concept of consciousness a challenge for the neuroscientist (1999) scrive: “Although the term of consciousness is currently used to denote a central aspect of life, its intimate nature seems to deceive any attempt at reducing it to a basic definition. With reference to William James, Fred Plumm and others, we can define the consciousness as the awareness of self and of the internal and external environments organized in time and space categories […]. Yet physicians and biologists need to refer this undisputable concept when dealing with conscious activities of living beings and their troubles […]. Niedermeyer’s reductionistic approach offers a valuable reference system to the neurologist and neurophysiologist” E Niedermeyer nel suo A concept of consciousness (1999) scrive: “The term of consciousness, so widely used in clinical settings, is considered extremely complex and practically indefinable. Historically, consciousness was ignored by the great classical philosophers and was regarded as a basic condition of “being”. This changed with Descartes and during ensuing centuries. A simplified, reductionist and easily definable concept of consciousness is proposed: consciousness is proposed to consists of three main components: vigilance, mental contents and selective attention. These three components can be investigated with modern neuroscientific methods – vigilance being the most readily explorable function. The striking differences between sleep and coma are pointed out”. Essere coscienti significa percepire ogni evento sensoriale.
2) Quale è il meccanismo molecolare per cui un circuito neuronale diventa refrattario alle stimolazioni? Un anestesista, Stuart Hameroff, ha voluto affrontare il problema studiando il meccanismo molecolare con cui gli anestetici aboliscono la coscienza. In altri termini Hameroff ha voluto porsi il problema della coscienza a livello molecolare, ossia del meccanismo che abolisce la comunicazione fra neuroni. Egli ha focalizzato l’attenzione sui microtuboli, il sistema circolatorio endoneuronale lungo il quale si compie il trasporto di aminoacidi (neurotrasmettitori), di proteine e di vescicole dalla cellula lungo il percorso dell’assone fino al bottone sinaptico e viceversa. Un intoppo a questo meccanismo di trasporto si ripercuote sull’attività della trasmissione sinaptica e in definitiva sulla comunicazione neuronale. Insieme al celebre matematico quantistico, Roger Penrose, che da molti anni si occupa di studi sulla coscienza, Hameroff ha formulato una “teoria della narcosi” ossia del meccanismo molecolare responsabile della disattivazione dei circuiti neuronali della coscienza durante la narcosi ed ha verificato l’applicabilità delle equazioni della meccanica quantistica alla circolazione di molecole nei microtuboli. Non sto ad entrare nei dettagli di questa teoria, sicuramente affascinante che credo nota a molti di voi.
3) Il ricorso alla teoria quantistica, nel tentativo di spiegare fenomeni che si trovano oltre gli orizzonti della fisica classica è comprensibile e giustificato. Scrive Emilio Del Giudice in La fisica quantistica e l’essere vivente: “Il nostro secolo ha visto il compimento della rivoluzione atomistica. Fu però soltanto agli inizi del XX secolo che i lavori di Einstein e Perrin sui moti diffusivi di particelle sospese in un liquido (moti browniani) portarono alla prova definitiva dell’esistenza degli atomi e al calcolo del numero di Avogadro, cioè del numero di particelle componenti un grammo molecola di una data specie molecolare […]. La rivoluzione quantistica, che ebbe in Max Plance, Albert Einstein e Walter Nernst i suoi principali esponenti, tenne ferma l’attitudine del tradizionalismo scientifico, cioè il livello macroscopico doveva poter essere ricondotto al livello microscopico. Poiché le affermazioni della fisica macroscopica, cioè il “terzo principio della termodinamica” erano inconfutabili, era la fisica microscopica classica a doversi ristrutturare, in modo da conservare i passati successi. In effetti la scienza ha un cammino lento ed obbligato. Essa è legata al requisito di dover continuare a spiegare ciò che ha già spiegato nel passato, mentre il suo potenziale rivoluzionario si lega allo scoppio delle sue contraddizioni interne. […] Da dove veniva l’infinito crescere dell’entropia al tendere a zero della temperatura nel “modello macroscopico” della fisica microscopica classica? La proposta quantistica fu che questa “catastrofe” dipendesse dall’eccessivo numero di stati microscopici previsti dalla fisica classica. […]. L’oggetto fisico non deve perciò essere concepito in nessun caso come privo di movimento: l’intuizione classica considera separabili completamente l’oggetto ed il movimento, la fisica quantistica è obbligata dalla necessità di tenere conto del fatto descritto dal terzo principio della termodinamica a vedere l’oggetto come intrinsecamente fluttuante”.
4) A proposito delle opportunità di studio della coscienza, utilizzando concetti e procedimenti della meccanica quantistica, riporto un brano del prof. Allan Hobson, psichiatra e neurofisiologo ad Harvard: “We can easily imagine how reducing the available energy in protein that might be an enzyme critical ti normal brain function could impair consciousness. In fact, we would be surprised if chancing the proteine structure of every cell in the brain did not radically alter consciousness. But now the going gets tougher, because to take these hypotheses to the quantum level, we need to confront the concept of superposition and imagine that it is state of atoms and subatomic particles that we can’t se or even measure in functioning brains that determines the state of the mind. […] According to Penrose, it is this coherent superposition of particles and a newly proposed quantum wave function called self-collapse, otherwise know as objective reduction (OR), that constitue the quantal basis of consciousness. Exactly how and why these abstruse and hypothetical mechanism are important has not yet been made clear. Does the supposed superposition of states solve the mind-body problem by means of a deep quantal dualism? Is objective reduction at quantal root of brain-mind identity? The mind boggles at such questions. Perhaps this is just evidence that complex information can itself cloud our consciousness”.

La libera repubblica di cospaia
(1) Settimio Gennaioli “Cospaia e la sua storia in ottava rima”, a cura di Settimio e Emilio Gennaioli, San Giustino 1981.
la sopressione del piccolo monastero de “la cavaria”.
(2) Francesca Turina Bufalini, “Rime”, Città di Castello 1628.
(39 op.cit. pag. 49 “Cospaia e la sua storia in ottava rima”.

La soppressione del Monastero della Cavaria
Visite pastorali, Arch. Spirituale Diocesi di Milano, Pieve di Gallarate vol. 59 q. 29.
Egenio Cazzani, “Cavaria in cammino”, Ed. Parrocchia di Cavaria. 1982, pag. 47.
Archivio di Stato di Milano. Comuni p.a. cart. 23 Cavaria.
Eugenio Cazzani. Opera citata pag. 26.
Archivio di Stato di Milano. Comuni p. a. cart. 23. Cavaria.
Archivio di Stato di Milano. Comuni p. a. cart. 23. Cavaria
Visite pastorali, Arch. Spirit. Diocesi di Milano Pieve di Gallarate. Vol. 36 q. 21.
Visite pastorali, Arch. Spirit. Diocesi di Milano. Pieve di Gallarate. Vol. 59 q. 29.
Per il rango sociale delle famiglie citate vedasi A. Gamberini, P. Somaini, “l’Età dei Visconti e degli Sforza” Ed. Skira. Milano 2001. Per il lusso e le abitudini sociali vedansi “le Novelle” di M. Bandello ambientate a Milano.
M. A. Misaglia, “Vita di Gio. Jacopo Medici” Milano 1605. Citato da S. Bertera “Gian Giacomo Medici. Un’avventura europea” Ed. Comune di Musso (CO).
Biblioteca Ambrosiana, Manoscritto F. 184 inf. ff, 22-23.
Atti del Convegno di Studi, Gallarate, Busto Arsizio 1984 “L’Alto milanese all’epoca di Carlo e Federico Borromeo” Ed. Studi Patri Gallarate 1987, pag. 282 – Arch. Diocesano Mil. Gallarate LXlV 1.
gli osservatori astronomici
in pietra
2) Il tema delle nozze tra il Cielo e la Terra è analogicamente tradotto, nella cultura ermetica, in quello delle nozze sacre: il confronto e la integrazione all'interno dell'individuo dei due principi elementari, il maschile ed il femminile, diffusi ad ogni livello di natura e che trovano nel Cielo e nella Terra i loro archetipi. Nella produzione iconografica il tema è reso dall'incontro del Re e della Regina. A tale proposito si rimanda al testo di Augusto Vitale, Solve coagula, ed. Moretti & Vitali, Bergamo (2001), per la trattazione del tema attraverso la rilettura del testo alchemico del 1300, il Rosarium Philosophorum, cui si è ispirato Carl G. Jung nella sua Psicologia del transfert.
7) Particolarmente interessanti sono a tale proposito gli osservatori fatti costruire dall'astronomo danese Tycho Brahe tra il 1576 ed il 1584, nell'isola di Hven: Uraniborg (il castello di Urania) e Stjerneborg (il castello dello stelle). Con la strumentazione qui costruita, in pietra e muratura ed in metallo, Tycho Brahe avviò un lavoro sperimentale serio e rigoroso che lo portò, pur non aderendo alla teoria eliocentrica, ad allontanarsi dalla teoria geocentrica, elaborando un suo modello ibrido nel quale, mantenendo la Terra al centro dell'Universo e quindi al centro delle orbite del Sole e della Luna, si riconosceva nel Sole il centro delle orbite degli altri pianeti.
Interessante inoltre ricordare a tale proposito che nella IIa metà dell'800 arrivò ad un analogo risultato l'astronomo indiano Patahani Samantha, con il supporto di una strumentazione molto elementare.
8) Da precisare che la loro valenza architettonica venne anche ribadita da Le Corbusier.
9) Il valore della circonferenza terrestre calcolato dagli antichi astronomi matematici era di circa 5000 YOJANAS, unità di misura equivalente a circa 7,2 km., corrispondente quindi a 36.000 km, valore assai vicino a quanto oggi calcolato (37.000 km) con ben altra strumentazione.
10) Curioso come in qualche modo il maraja fosse "figlio dei tempi", visto che nel 1685 Newton (1642-1727) pubblicava i "Principia".
11) Sicuramente l'umanità ha un grande debito di riconoscenza verso gli astronomi ed i matematici islamici, ed in particolar modo, per gli aspetti che ci interessano, Nasir al-din at-Tusi (1201-1274) con la costruzione dell'osservatorio di Maragha in Persia ed. Ulugh Begh (1394-1449) con la costruzione del 1420 dell'osservatorio di Samarcanda.
12) Alcuni studiosi riportano il termine di VAASTU SHILPA SHÂSTRA, comprendendo nel codice, tramite la nozione di forma (SHILPA), anche le prescrizioni relative all'artigianato, gioielli, spade, armi, etc. Si veda a tale proposito Sashikala Ananth, Vaastu: a path to harmonious living, New Delh, ed. Roli Books, 2001.

Bibliografia
La libera repubblica di cospaia
Imprescindibili per una ricostruzione storico/sentimentale della Repubblica di Cospaia:
-Giuseppe Milani "Tra Rio e Riascolo (Piccola storia del territorio libero di Cospaia" disegni di Giovanna Selvi. Associazione "Genitori Oggi", Lama di San Giustino, 1996.
-Giuseppe Milani-Paolo Bà, "IBufalini di San Giustino - Origine e ascesa di una casata" - "Francesca Turina Bufalini - Poetessa 1553-1641 - Una donna che ha dato lustro a una famiglia", Comune di San Giustino, Associazione Ex Repubblica di Cospaia, 1998.
-Settimio e Emilio Gennaioli, "Cospaia e la sua storia in ottava rima", S.A.T. - Società Artigiana Tipografica, Lama , San Giustino 1981
-Per l'opera poetica di Francesca Turina Bufalini si veda nella "Storia della letteratura italiana", nel IV Vol., di Ettore Bonora "Le donne poetesse", Garzanti, Milano 1966.
Si ringrazia l’amministrazione di San Giustino (PG) per la documentazione e i suggerimenti forniti.

il mito di dioniso
1) Gli elementi del mito sono tratti da Graves R: I miti greci, ed. Longanesi, 1979 pag.99 sgg.; 105 sgg. e da Kerény K.: Gli dei e gli eroi della Grecia. ed. Garzanti, 1982 pag. 230 sgg.
2) Frazer J.G.: Il ramo d'oro, ed.Boringhieri, 1981 pag. 614.
3) Detienne M: Dioniso e la pantera profumata, ed. Laterza, 1980.
4) Detienne M: I giardini di Adone, ed. Einaudi 1975 pag. 67.
5) Detienne M: Dioniso e la pantera profumata, cit. pag.146.
6) Detienne M: Dioniso e la pantera profumata, cit. pag.147.
7) Jung C.G.: Il simbolismo della messa, ed. Boringhieri, 1978 pag.69.
8) Kerény K, cit. pag 235.
9) A proposito dei collegamenti fra simbolismo del cuore e genitali, va ricordato che il cuore è sede del fuoco innato; ma il fuoco è anche "centro genitale del focolare matriarcale" come afferma Gilbert Durand in "Le strutture antropologiche dell'immaginario" ed. Dedalo, 1983 pag.172.
10) Frazer J.G, cit. pag. 614.
11) Lirici greci, ed. Garzanti, 1976 pag.41. Tr. it. G. Perrotta.
12) Lirici greci op.cit, pag.51.
13) Lirici greci op.cit. pag.111.

GLI OSSERVATORI ASTRONOMICI
IN PIETRA
1) Eliade Mircea, I riti del costruire, Milano, ed. Jaca Book, 1990.
3) Eliade Mircea, Borobudur tempio simbolico, Torino, ed. Bollati Boringhieri, 1999.
4) Burckhardt Titus, Considerazioni sulla scienza sacra, Milano, ed. Archè, 1987.
5) Romano Giuliano, Orientamenti ad siderea, Ravenna, ed. Essegi, 1995.
6) AA.VV., Cristianesimo, natura, epistemologia del cuore, a cura di Valle Luciano, Milano, ed. Nardini, 1996.

Note alle illustrazoni
il dolore e la coscienza
pag.11 Copertina di “Science”, 20 maggio1994, vol.264. Organo dell’Association for the Advancement of Science.

Autori
Mario Tengo Professore Emerito di Fisiopatologia e Terapia del dolore Università di Milano
Giuliano Tessera Professore, Già Docente Ordinario di Storia e Filosofia nei Licei ha, tra l’altro, collaborato con l’Istituto di Pedagogia dell’Università Statale di Milano in qualità di esperto su tematiche relative alla Formazione Professionale. Attualmente ricopre l’incarico di Presidente del Consorzio di Formazione Professionale e dell’Educazione Perma-nente del Sud-Est di Milano.
Giulio Cesare Maggi Professore, Primario Cardiologo Emerito L.D. in Fisiologia Umana - Università di Pavia. L.D. in Patologia Medica - Università di Milano. Specialista in Medicina Interna e in Cardiologia.
Vittorio Macchi libero docente in semeiotica medica all’Università di Milano, già primario cardiologo all’ospedale di Gallarate.
Daniele Garnerone Architetto, collaboratore dell'Istituto per la Storia dell'arte Lombarda, ricercatore sul territorio e studioso di paesaggio agrario, tecnico in diagnosi e catalogazione di beni architettonici, decoratore nelle applicazioni pittoriche a trompe-l'oeil.
Alvaro Vaccarella medico, specialista Cardiologia, Tisiologia e Malattie dell'Apparato respiratorio, Anestesiologia e Rianimazione. Attualmente responsabile del Servizio di Cardiologia dell' I.N.R.C.A. (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) di Casatenovo (LC).
Francesco Piscitello Medico, specialista in Cardiologia, già Primario Cardiologo f.f. Ospedale Bassini (MI). Responsabile riabilitazione cardiologica Clinica San Carlo, Paderno Dugnano.
Diego Vaccari laureato in Ing. Chimica ed in Ing. Civile per la Difesa del Suolo e la Pianificazione Territoriale, si occupa da 15 anni della progettazione e dello sviluppo dei Sistemi Informativi Geografici.
Attualmente è responsabile in Lombardia Informatica S.p.A. della struttura dedicata ai progetti di informatizzazione territoriale c/o la Direzione Generale Agricoltura e la Direzione Generale Cultura della Regione Lombardia.
Rosanna Veronesi, pittrice, diplomata presso l'Istituto Superiore d'Arte di Milano. Autore nel 2004 Milano di terracotta e mattoni, (Mazzotta Ed.).
Dino Marra medico cardiologo, libero professionista a Milano. Autore di saggi letterari