PARLANO I PROTAGONISTI

"Il successo,dell'edizione 2009 ci ha convinto, con l'adesione entusiasta del Sindaco, a istituire un comitato per il Carnevale 2010





  Intervista con l’On.le Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura del Comune di Roma, organizzatore e riscopritore del Carnevale di Roma, e con Marco Lepre ed Umberto Scotti rispettivamente coordinatore e regista del grande spettacolo di arte equestre che si è svolto a Piazza del Popolo il 22 febbraio 2009

Immagine a lato:

Il Sindaco di Roma Gianni Alemanno e l'On. Federico Mollicone






di  Rodolfo Lorenzini


On.le Federico Mollicone
Presidente Commissione Cultura del comune di Roma

Quale è l’importanza di riscoprire le proprie tradizioni per una città come Roma?
A Roma il carnevale era completamente scomparso se non per qualche discutibile operazione culturale legata ad una interpretazione multietnica.
La nuova giunta Alemanno ha reinserito, con determinazione e passione, nel palinsesto culturale della città il carnevale romano come appuntamento centrale sintesi di innovazione e tradizione riscoprendone i luoghi, gli spettacoli e il rapporto con il cavallo e l'arte equestre.

Quale è il rapporto dei Romani con il Cavallo?
La presenza delle “botticelle” e delle forze di polizia a cavallo ha mantenuto in questi anni un minimo di relazione con la città. In realtà l'iniziativa più importante dell'edizione 2009 del carnevale è stata quella di aver riportato a Roma l'antica arte equestre reinterpretata con un
linguaggio artistico contemporaneo.

Quale impressione ha ricevuto sulle emozioni della gente, durante il carnevale di Roma? E’ una festa ancora sentita, ritrovata…?
Il ritorno del carnevale romano ha dimostrato, rispetto alle critiche dei detrattori della tradizione popolare, la grande passione ed emozione dei romani nei confronti di questa festa che ha origini ancestrali. Vedere migliaia di romani e turisti a naso in su per i bellissimi fuochi
d'artificio ispirate alle fontane Vespignani è stato uno spettacolo incredibile.

Cosa ha provato nel vedere Piazza del Popolo piena di gente per i Cavalli?
Un'indescrivibile emozione per aver donato alla città un momento di cultura sì popolare, ma di grande intensità e valore artistico. Un tale successo che ci ha convinto, con l'adesione entusiasta del Sindaco a istituire un comitato per il Carnevale 2010, che inizierà già da ora a cercare sponsor e a costruire il palinsesto per la prossima edizione che vogliamo fare ancora
più bella.


Marco Lepre




Marco Lepre
Coordinatore dello spettacolo di Arte Equestre

Come nasce l’idea di uno spettacolo equestre a Piazza del Popolo?
L'idea nasce da un incontro piuttosto casuale tra il sottoscritto e Federico Mollicone.
Era sua intenzione rievocare il grande carnevale romano che era stato un avvenimento di fasto supremo nella storia d'Europa. Per parte mia da venticinque anni vado predicando il ritorno
dell'arte equestre in Italia, dove era nata al tempo dei Borbone e alla corte del Papa.
Con Umberto da sempre condividiamo l'amore per l'armonia e la bellezza del movimento equestre. In brevissimo tempo, due avvenimenti dimenticati per molti dalla storia, sono tornati al loro splendore grazie all'entusiasmo e la ferma volontà di farcela.

Quale è stata la più grande difficoltà da superare?
Verso Federico, Umberto e gli artisti nessuna: si è vissuta una comunità d'intenti quasi irreale. Anche gli artisti francesi hanno compreso la storicità dell'evento e hanno condiviso con noi questo grande ideale di riportare i cavalli e l'arte equestre al Centro di Roma. Il problema vero, come sempre in questi casi, è stato quello di ottenere fondi e permessi per un evento tanto rivoluzionario nella storia degli spettacoli di piazza della Capitale. Fino a pochi giorni dall'evento ancora non eravamo certi della sua realizzazione, mentre io ed Umberto già un mese prima - ed a spese nostre – eravamo andati fino in Francia a contattare gli artisti ed avevamo assunto impegni. Ognuno di noi ci ha rimesso qualcosa di tasca sua... pur di portare a termine l'operazione ai livelli artistici che ci eravamo prefissi.

Quali sono i programmi dell’Accademia del Teatro Equestre?
L' ideale è sempre quello: dare una sede stabile all'Accademia: un posto degno della tradizione equestre italiana al pari delle altri grandi nazioni Occidentali. Basti pensare che in Austria la Scuola Spagnola si trova nel Palazzo Imperiale; o che in Francia sono state
restaurate le scuderie del Palazzo di Versailles per dare un posto a Bartabas, alla sua scuola ed al suo teatro equestre; per non parlare della grande tradizione di Jerez in Spagna o delle moltitudini di scuole di arte equestri disseminate nei castelli della Gran Bretagna.
In Italia non esiste praticamente nulla, sebbene siamo il paese dove tutto ciò ha avuto origine.
Ci auguriamo di trovare referenti all'altezza che capiscano l'importanza della tradizione equestre nella vita e nello sviluppo della nostra cultura: in tal senso stiamo colloquiando attivamente con il Comune di Roma.


Umberto Scotti




Umberto Scotti
Regista dello spettacolo di Arte Equestre

Come nasce l’idea di uno spettacolo equestre a Piazza del Popolo?
L'idea credo nasca dal desiderio della amministrazione comunale nella persona dell'onorevole Federico Mollicone, di ripristinare il carnevale di Roma . Carnevale che era il più importante d'Europa.

Quali sono i programmi dell’ Accademia del Teatro Equestre?
Sono relativi alla diffusione dell'arte equestre con particolare riferimento alle manifestazioni, agli spettacoli, e all'insegnamento.

Cosa manca allo sviluppo di questa forma di spettacolo? Visto il grande successo che poi il pubblico decreta sempre ai cavalli?
Manca sicuramente un maggiore interesse da parte delle varie amministrazioni locali che non avvertono l'importanza socio-culturale e specialmente pedagogica che riveste la disciplina equestre.

Quale messaggio speri di aver trasmesso al pubblico di Piazza del Popolo?
L'emozione che sempre questi splendidi animali riescono a suscitare e il desiderio, spero, di conoscerli meglio.

Quali programmi in cantiere per il futuro?
"Non si dicono per scaramanzia, ma ci sono......speriamo in bene."